The story of an endless present

firma

Oggi, 31 anni fa, ci lasciava Osvaldo Borsani, protagonista dell’architettura e del design italiano del ‘900, grande imprenditore, brillante innovatore. E questo è un fatto anagrafico. Perché Borsani non è mai andato via. Da quel momento in poi a parlare di lui sono stati gli edifici che ha progettato, gli oggetti che ha creato, le persone che lo hanno conosciuto, la sua Tecno con cui ha contribuito a creare quella cultura imprenditoriale che negli anni ’80 verrà sintetizzata nel concetto di “Made in Italy”. Oggi vogliamo partire dalla sua firma. Quella con cui ha siglato disegni, progetti e visioni. Quella, con cui da oggi, vogliamo riprendere la narrazione della sua storia. Quella del protagonista di un tempo che vive in un “presente continuo”.

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Today, 31 years ago, Osvaldo Borsani passed away. He was a protagonist of 20th century architecture and design, a great entrepreneur, a brilliant innovator. He is no longer with us, but he has never gone away. The conversation he started is continuing through the buildings he designed, the furnishings he created, the people who knew him, the company he built (Tecno, one of the entrepreneurial jewels of Made in Italy). 
Today we want to open a new dialogue with Osvaldo Borsani. Starting from his signature. A stroke of a pen that signed projects, drawings and visions. A stroke of a pen that, now, tells a timeless story living in the present continuous.

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