BIGLI 22 / MONTENAPOLEONE 27C – 1955
“Con questo sistema diventerete schiavi dei venditori, dovrete fare quello che dicono i negozianti!”: così Gaetano Borsani ammoniva il figlio Osvaldo all’alba di Tecno. “No, non sarà così: perché solo Tecno venderà Tecno”. Una visione che prende forma nel 1956 con l’edificio di abitazione, direzionale ed espositivo che guarda da un lato su via Bigli – lo storico numero 22, sede dell’azienda – e dall’altro su via Montenapoleone, punto di osmosi tra Tecno, la città di Milano e tutto il resto del mondo. Il progetto della ristrutturazione è firmato dallo stesso Borsani in collaborazione con gli architetti Giannino ed Emiliano Bernasconi ed Eugenio Gerli. La struttura della facciata, che ha come segno di identificazione la balaustrata eseguita da Lucio Fontana, dà evidenza ai volumi degli spazi interni in modo che, dalla strada, si abbia la percezione di uno spazio fluido nel quale, volta a volta, vengono messi in luce i mobili, gli oggetti, gli allestimenti.