Gli anni Venti in Italia sono per l’architettura italiana il “decennio della trasformazione”. Il futurismo sta infatti esaurendo il suo slancio e al suo posto, verso la metà del decennio, prendono vigore due nuove correnti. Da una parte il razionalismo rappresenta il nuovo, il “moderno” in linea con le tendenze europee del funzionalismo. Dall’altra si afferma il “monumentalismo” fortemente scenografico e teso a trasmettere alle masse gli ideali di grandezza promossi dal regime fascista.